Il Castello di Borgo Campello

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Maestoso ed imponente

Maestoso e imponente, il Castello di Campello governa dall’alto la verde valle spoletina. Avvolto da mura di cinta circolari, con merli guelfi e un antico torrione (detto delle Carceri), il Castello mantiene intatta la sua struttura medioevale, ben conservata grazie ai vari interventi di restauro, rendendolo fra i castelli più caratteristici dell’Umbria.

L’antico nucleo dell’attuale Comune si trovava proprio nella frazione di Campello Alto, il Castello, costruito nel 921 da Rovero di Champeaux, barone di Borgogna, sulla cima di un colle a 514 m s.l.m..
Da esso deriverebbe la famiglia dei conti Campello ed il nome del paese.

Scopri il Castello
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Rovero era originario di Reims ed era al seguito del duca Guido di Spoleto: Lamberto, imperatore del Sacro Romano Impero, gli concesse la facoltà di costruire una fortezza su un colle e gli assegnò un feudo con otto villaggi, chiamato “Gualdi Ranieri”.
Seguaci di Federico II e nemici della Chiesa, i Campello vennero apostrofati da papa Onorio III, nel 1226, come figli del diavolo, “Tancredi filius beliàl”.

Alla metà del XIV secolo il Castello venne assalito dai mercenari eugubini del gonfaloniere spoletino Pietro Pianciani che distrussero, con un incendio, la Dimora dei Conti ed il Castello: gli abitanti di Spoleto però rimborsarono Campello dei danni subiti.

Nel 1390 i conti di Campello cedettero ai massari del luogo i loro diritti feudali sul Castello.
Nel XVI secolo il feudo si dotò degli Statuti: 35 pergamene in cui si definivano le regole per la convivenza civile e religiosa, le feste, l’igiene pubblica, il taglio del legnatico, la vendemmia, l’allevamento e le gabelle.

Fino al XVIII secolo il Castello rimase unito alla città di Spoleto; in seguito divenne comune autonomo.

Attualmente, la frazione conta una ventina abitanti. Ben visibile, ancora, la porta d’ingresso con l’apparato difensivo ad essa congiunto, l’edificio pubblico e la chiesa di San Donato.
Quest’ultima risale al XII secolo con caratteristica facciata a due spioventi del primo romanico spoletino e portale a due incassi con oculo. Il campanile di 25 metri era una ex torre medievale. Restaurata in epoca barocca, come testimonia un altare ligneo e il fonte battesimale, ha all’interno vari affreschi votivi del XV secolo. Ad impreziosire il tutto un importante organo ottocentesco. Purtroppo attualmente chiusa per danni subiti nell’ultimo terremoto.

Ancora visibile un antico convento femminile dedicato a San Giovanni Battista, ora casa privata, strade acciottolate, pozzi e forni comuni, alcuni dei quali ancora utilizzati dai pochi abitanti del luogo.

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